Il consigliere regionale Gianpiero Zinzi ha inviato una lettera al Presidente Vincenzo De Luca avente ad oggetto "Emergenza Covid-19. Adozione di misure a sostegno delle attività di food delivery". La nota muove dalle negative ricadute economiche che la chiusura delle attività di ristorazione - disposta con ordinanza regionale - sta avendo sui titolari delle stesse. In special modo il cosiddetto servizio di food delivery, consegna a domicilio dei pasti, rientra tra le attività di poi consentite dal DPCM del 22 marzo 2020, ma risulta vietata in Campania. Invece esso potrebbe rappresentare anche un aiuto per centinaia di persone costrette in casa, come le persone in quarantena o semplicemente i più anziani, che hanno in tal modo la possibilità di ottenere direttamente presso il proprio domicilio cibi preparati dai loro ristoranti di fiducia, nel pieno rispetto dei requisiti igienico-sanitari sia dal punto di vista del confezionamento, che del trasporto dei cibi stessi, nonché nel rispetto delle disposizioni di sicurezza per i lavoratori coinvolti e per il consumatore finale. In allegato la nota.

In allegato potete trovare (e scaricare) il nuovo modello di autodichiarazione per gli spostamenti, modificato sulla base delle nuove disposizioni introdotte dal Dpcm 22 marzo 2020. Viene abolita la possibilità - contenuta nel decreto precedente - che assicurava il rientro nel luogo di domicilio, abitazione o residenza. In allegato il modulo.

Il Presidente della Commissione Terra dei Fuochi, bonifiche, ecomafie del Consiglio regionale della Campania, Gianpiero Zinzi, ha protocollato un’interrogazione indirizzata all’Assessore regionale all’Ambiente, Fulvio Bonavitacola, avente ad oggetto "Rischi per gli operatori del ciclo dei rifiuti connessi all’emergenza Coronavirus". La Regione Campania ha diffuso un’informativa sul corretto modo di raccogliere e gettare i rifiuti domestici in questo periodo, chiarendo come per le persone sottoposte a quarantena o positive al Coronavirus, tutti i rifiuti – indipendentemente dalla loro natura – vadano considerati come indifferenziati. Oggi l’indifferenziato viene trattato all’interno degli impianti STIR prima di essere, nella loro parte residuale, destinato al trattamento finale. Da qui la proposta di Zinzi: i rifiuti prodotti da chi è risultato positivo al Coronavirus o si trova in quarantena siano trattati come rifiuti speciali, con accesso diretto agli inceneritori. La ratio è quella di evitare che altrimenti gli operatori del settore dell’igiene ambientale vengano esposti ad un rischio contagio a catena. In allegato il testo.