La III Commissione consiliare speciale 'Terra dei Fuochi, bonifiche ed ecomafie', presieduta dal consigliere regionale Gianpiero Zinzi, si riunirà in audizione - giovedì 12 novembre 2015 alle ore 11 presso la Sala runioni sita al VI piano Isola F8 Centro Direzionale - per discutere del ruolo e delle attività del Dipartimento Asl nella questione 'Terra dei Fuochi'.

“La bonifica dei territori deve essere la nostra priorità. La politica deve uscire fuori dal 'palazzo', riprendere il contatto con il territorio e soprattutto fornire risposte chiare ai cittadini”. Così il presidente della III Commissione Speciale ‘Terra dei Fuochi, bonifiche, ecomafie’, Gianpiero Zinzi, a margine del sopralluogo presso la cd. cava Pozzi Ginori. L’autorizzazione all’ispezione è stata chiesta (ed ottenuta) alla Procura della Repubblica dalla III Commissione speciale del Consiglio regionale della Campania per verificare lo stato dei luoghi e predisporre le iniziative di impulso a governo regionale e nazionale.

Il consigliere regionale Gianpiero Zinzi ha presentato due emendamenti al disegno di legge avente ad oggetto 'Disposizioni sui tempi per gli interventi di riqualificazione ambientale delle cave ricadenti in Aree di crisi ed in Zone Altamente Critiche (Zac) e per le cave abbandonate del Piano regionale delle attività estrattive'. Peraltro il ddl ha ricevuto parere negativo in III Commissione speciale presieduta proprio da Zinzi. In particolare gli emendamenti mirano a chiarire come il ddl si traduce nei fatti nella reintroduzione della proroga delle attività estrattive motivandola con la "forte e continua flessione del mercato delle materiali per costruzioni edilizie” che servirebbero ai progetti di recupero ambientale delle cave abbandonate individuate dal PRAE nonché quelle ricomprese nelle Aree di Crisi e nelle ZAC.

Il consigliere regionale Gianpiero Zinzi ha presentato 14 emendamenti alla proposta di legge regionale avente ad oggetto 'Norme per la gestione amministativa delle aree protette regionali della Campania'. In particolare con l'emendamento all'art. 7 si interviene - per esigenze di economicità - sul Consiglio di Amministrazione abrogandolo. Si specifica infatti come un Ente del tipo di un'Area naturale protetta non abbisogna di un CdA.