- Scritto da Redazione
- Pubblicato in Blog
- Letto 5851 volte
- dimensione font riduci dimensione font aumenta la dimensione del font
A SCUOLA CON IL CAPPOTTO, DAL GOVERNO UNA BRUTTA LEZIONE PER I NOSTRI RAGAZZI
Quando bisogna affrontare un problema la strada da percorrere non è mai quella della recriminazione, ma del contributo fattivo. E’ così che ho impostato la mia linea d’azione in questo anno e mezzo di attività in Consiglio regionale. Ho seguito questo metodo per questioni ambientali, per la Sanità e di recente anche per le Scuole. E’ per questo che a me – come a tanti genitori e cittadini – monta la rabbia quando leggo articoli di giornale o vedo (sul gruppo fb 'Ciò che vedo in città - Smcv) foto di studenti costretti a stare in aula con i cappotti o protestare perché nelle loro scuole fa troppo freddo per poter anche solo pensare. Questa situazione è figlia di una legge balorda, la Del Rio, che nelle intenzioni avrebbe dovuto sopprimere le Province ma che nei fatti le ha mantenute in vita – sottraendo l’erogazione dei fondi - solo per il gusto macabro di vedere i propri studenti patire il freddo senza poter fare nulla per evitarlo o di vedere strade rotte senza avere la forza economica di ripararle. E’ giusto - per dovere di cronaca – chiarire dove sono le responsabilità.
Il mio contributo – l’ultimo in ordine di tempo - l’ho fornito qualche settimana fa in Consiglio regionale proponendo un emendamento alla Legge Finanziaria a sostegno delle scuole casertane. Non avevo immaginato l’ondata anomala di freddo, ma solo prevenuto le enormi difficoltà in cui sarebbe incorsa la Provincia a garantire il prosieguo dell’anno scolastico sotto il profilo della manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici. Prima di allora, avevo sollevato il problema in Consiglio con un ordine del giorno coinvolgendo altri colleghi del territorio. Il risultato è stato sì un intervento della Regione in favore dell’emergenza scuole, ma economicamente insufficiente rispetto alle mie previsioni e alle reali esigenze avvertite. Ecco perché queste notizie mi fanno male. Ora e sempre, il mio sostegno agli studenti, alle famiglie ed al personale docente e non docente delle scuole.